Elenco blog personale

giovedì 28 gennaio 2010

Tracce del percorso

Questo è il link alle mie tracce del percorso di Editing Multimediale.

http://spreadsheets.google.com/pub?key=thzgB5KDigUJHaXIrYFUfgw&output=html

domenica 24 gennaio 2010

C'era una volta...

Gli ultimi post del blog di Andreas che fanno riferimento alle OER e in parte anche il post sulla privacy mi hanno fatto ripensare a quando ho iniziato la mia carriera nel mondo della scuola. Per diversi motivi, il mio percorso di insegnante è stato atipico. Coltivavo il sogno di dedicarmi alla filologia classica come ricercatrice ed invece gli eventi della vita mi hanno portato a diventare insegnante di scuola primaria con un certo ritardo rispetto a tanti altri colleghi della mia stessa età. A distanza di anni, direi che sono stata fortunata: la scuola primaria è stata per anni un vero laboratorio attivo e fecondo di esperienze diverse e coinvolgenti che favorivano non solo la crescita dei bambini ma anche quella dei docenti. Per me che venivo dalla facoltà di lettere classiche e, prima ancora, dal liceo classico più tradizionale della mia città, l'impatto con la realtà del tempo pieno, nei primi anni ottanta, è stata molto significativa per tutto il resto della mia carriera. Allora, nelle scuole coesistevano le sezioni con il maestro(o maestra) unico che aveva l'aula staticamente ordinata, con la guida didattica sulla cattedra per la scansione giornaliera delle attività (dalla preghiera del mattino ai compiti da assegnare a casa per il pomeriggio), in cui i bambini con il grembiulino stavano sempre seduti silenziosi e composti e dove la porta era sempre chiusa così come i cassetti e gli armadi. Solitamente ad un altro piano (erano troppo rumorose!) c'erano le sezioni a tempo pieno dove i bambini e i loro maestri sperimentavano una scuola finalmente aperta. Le attività proliferavano: dal teatro, ai burattini, alla ceramica, alla musica, alle frittelle e ai biscotti...si manipolavano materiali, si giocava, si imparava, si insegnava, si cooperava, si condivideva e si... sorrideva! Insegnando in queste sezioni (fortunatamente per me gli ultimi arrivati erano assegnati a queste classi) mi sono formata una visione della scuola contrastante in tutto con quella in cui ero cresciuta!
Ogni classe a tempo pieno dove ho insegnato in quegli anni è stata un' OER a cui ho attinto, ricavando materiali non tanto dai prodotti quanto dai processi che portavano ad essi. Nelle sezioni a tempo normale (già l'uso di questo aggettivo la dice lunga sull'idea che in quegli anni si aveva del tempo pieno...)si studiava a memoria "Il 5 maggio" da portare all'esame di quinta e, se si entrava come supplenti, non si poteva avere accesso né all'elenco dei bambini della classe né ai loro quaderni (chiusi rigorosamente a chiave negli armadi); nelle sezioni a tempo pieno si leggevano brani tratti da "Lettera ad una professoressa" e si lavorava per classi aperte, discutendo e confrontandosi ma partendo dai bisogni dei bambini e da uno soprattutto: quell di stare bene a scuola!

Presentazione sulle OER

Andreas ci ha spiegato già tutto sul suo blog. Questa presentazione che ho trovato su Slideshare inquadra sinteticamente il fenomeno.

sabato 23 gennaio 2010

A proposito di folksonomy

Ho trovato la documentazione di un'interessante esperienza di classificazione in una scuola primaria che ha portato a valutare i punti di forza e di debolezza dei tags. Il link al blog creato appositamente per far lavorare i bambini è
http://lnx.rodari.org/taggare/

mercoledì 6 gennaio 2010

Conferenza di Negroponte

Dopo aver letto la newsletter dell'ADI, sono andata a curiosare un po' sul sito e ho trovato questo video.



E' il video della conferenza tenuta a settembre 2009 da Nicholas Negroponte a Washington, dopo che il presidente dell'Uruguay aveva annunciato di aver provveduto alla diffusione gratuita di 400 000 laptop ai bambini della scuola primaria come sfida all'analfabetismo, al digital divide e all'esclusione sociale.
Mi sembra che offra molti spunti di riflessione.
A questo link
http://ospitiweb.indire.it/adi/Negroponte09/nn9_frame.htm
potete trovare la traduzione italiana della relazione di Negroponte.

Un augurio per la scuola

Questa mattina mi è arrivata la newsletter di gennaio dell'ADI ( http://ospitiweb.indire.it/adi/) che, per esemplificare come attualmente si affrontano i problemi della scuola, conteneva la parabola che ho incollato qui sotto .
Ad oggi nessuno è riuscito a porsi nella sua interezza il problema del cambiamento necessario nella scuola e si accavallano solo visioni settoriali che alla fine portano a frustrazione, smarrimento e confusione sia per gli studenti che per noi docenti.
La newsletter contiene un augurio alla scuola italiana per il 2010, ispirato al "Sapere aude" di Kant: saper dare a tutti gli studenti la capacità e il coraggio di usare la propria intelligenza senza essere guidati da altri.
Da parte mia, più che "guidati" (insegno in una scuola primaria e mi riconosco in un certo senso un ruolo di guida) io preferirei "manovrati". Mi sembra importante.

La parabola dei sei ciechi e l'elefante.
C'erano una volta sei saggi che vivevano insieme in una piccola città.
I sei saggi erano ciechi. Un giorno fu condotto in città un elefante. I sei volevano conoscerlo, ma come avrebbero potuto?
“Io lo so”, disse il primo saggio , “ lo toccheremo.”
“Buona idea”, dissero gli altri ,”così sapremo com'è un elefante.”
I sei andarono dall'elefante.
Il primo gli toccò l'orecchio grande e piatto. Lo sentì muoversi lentamente avanti e indietro.“L'elefante è come un ventaglio”, proclamò.
Il secondo toccò le gambe dell'elefante. “E' come un albero”, affermò.
“Siete entrambi in errore”, disse il terzo. “L'elefante è simile a una fune”. Egli stava toccando la coda dell'elefante.
Subito dopo il quarto toccò con la mano la punta aguzza della zanna .”L'elefante è come una lancia”, esclamò.
“No, no”, disse il quinto , “è simile ad un'alta muraglia”. Aveva toccato il fianco dell'elefante. Il sesto aveva afferrato la proboscide. “Avete torto”, disse, “l'elefante è come un serpente”.
“No, come una fune”.
“Serpente!”
“Muraglia!”
“Avete torto!” “Ho ragione!”

I sei ciechi per un'ora continuarono a urlare l'uno contro l'altro e non riuscirono a scoprire come fosse fatto un elefante.